Laudato sii...
Il nostro pellegrinaggio
sulle orme di San Francesco
Gli ultimi mesi del 2015 sono stati ricchi di iniziative e di eventi belli e brutti. Abbiamo quindi scelto di rimandare la pubblicazione del nostro diario di viaggio. Iniziamo adesso, rinnovando la memoria di quei giorni che resteranno nei nostri cuori per tanti motivi. Giorni certamente bellissimi per il viaggio in se, ma anche tristi perché eravamo consapevoli di quanto si andava preparando per la nostra Marta. Proprio Marta vorrebbe che noi tutti ricordassimo le cose belle.... perciò buona lettura a tutti.
Laudato sii...
(prima parte)
La bella tradizione inaugurata l’anno scorso con il pellegrinaggio a Roma, quest’anno ci ha portato sulle orme di san Francesco. San Francesco ci è particolarmente caro con il suo esempio gioioso di semplicità e attenzione ai più miseri. Povero tra i poveri, conosciamo tutti la sua storia. Non esitò a lasciare la vita comoda e tracciata dalla sua famiglia per dedicarsi interamente a Dio attraverso gli uomini. Un grande che non temeva il contagio dei lebbrosi o i disagi delle intemperie più crude. Il suo saio logoro, più volte rattoppato anche da santa Chiara, è il simbolo più commovente conservato nel santuario della Verna. E proprio il Santuario della Verna è stata la nostra prima tappa.
Il monte venne donato a Francesco dal conte Orlando di Chiusi della Verna, colpito dalla sua predicazione. « Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell'anima mia. »
La Verna, in effetti, divenne il luogo dei frequenti ritiri di preghiera di Francesco e dei suoi Compagni. Qui Francesco ricevette le Stimmate il 14 settembre 1224. Un luogo aspro che ispira preghiera e raccoglimento. Le cellette nude di pietra chiuse negli anfratti più impervi e la croce di legno semplicissima che domina il Quadrante, la piazza da cui si accede a tutti i luoghi visitabili del santuario, sono il simbolo perfetto del suo apostolato.
Bella la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, arricchita da dipinti, affreschi e meravigliose terracotte invetriate di Andrea Della Robbia. Anche la Basilica Maggiore ci emoziona per la sua austera bellezza ingentilita dalle terracotte del Della Robbia. Uno stupefacente organo a canne ci introduce al cuore del Santuario: la Cappella delle Stimmate. Sul pavimento è segnato da una lapide il luogo dove sarebbe avvenuto il miracolo.
Ci ha colpito molto anche la straordinaria bravura dei frati francescani che hanno saputo conservare la foresta monumentale molto interessante anche dal punto di vista botanico. Francesco amava la natura ne aveva cura e la sosteneva. Parlava con semplicità al Creato. Da lui abbiamo imparato che la natura non esiste solo per il nostro uso e consumo ma ha un valore intrinseco nella sua bellezza, nella diversità che la caratterizza e nella sua stessa esistenza. Un primo “grazie” per questa lezione di vita.
Dopo un pranzo rigeneratore arriviamo a Spello.
Magnifica città ricchissima di resti romani, medioevali e rinascimentali ma... non si va a Spello per visitare dei monumenti. Si va per visitare Spello! Qui si respira l’aria della storia. Sarebbe bello poter ritornare in occasione della festa del Corpus Domini quando tutta la città si trasforma in uno spettacolare tappeto di fiori coloratissimi e profumati.
Ormai è sera e arriviamo a Pianello all’agriturismo “Il melograno” che ci ospiterà durante questo breve soggiorno.
Restiamo incantati dalla bellezza del luogo, dalla pulizia e dalla cortesia! Un’ottima accoglienza, veramente incantevole. E dopo una cena strepitosa condita da un mucchio di chiacchiere piacevoli, tutti a nanna!
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