12 Maggio 2017 - Arte e Cultura per l'Africa
Serata di Arte e Cultura a Villa Arconati
Il sole smagliante dell’Eritrea ha squarciato le nubi che si addensavano sulla nostra serata. Il tempo inclemente dell’ultima settimana ci aveva provocato non poche preoccupazioni. Ma, a conferma che nulla può fermare chi ha un ideale da perseguire, un foltissimo numero di soci e amici hanno partecipato con entusiasmo al nostro evento ormai tradizionale nel mese di maggio.
Questa volta l’obiettivo era quello di contribuire a sostenere il progetto di “Terapia alimentare e integrativa per bambini denutriti nel Mini Hospital di Mogolò in Eritrea”.
Possiamo considerare con orgoglio nostri amici la scrittrice Erminia Dell’Oro e il fotografo Massimo Bicciato splendidi animatori con immagini e commenti “ad hoc” vista la loro esperienza in Eritrea. Sono infatti nati ad Asmara da genitori italiani emigrati in Eritrea, negli anni ’40 e spesso ritornano in quel bellissimo e travagliato Paese.
Pura poesia la fotografia di Massimo Bicciato. Le “Linee invisibili” che cuciono all’orizzonte le visioni di uomini e animali. Figure ancestrali legate dalla fatica di una vita dura nel mondo aspro del deserto di sale. Massimo ha colto l’attimo negli occhi, nelle zampe, nei riflessi, nella stanchezza di quei visi cotti dal sole, nelle carovane che si muovono ad un ritmo lento ma continuo, quasi inesorabile. Ci ha colmato di emozioni.
Erminia dell’Oro ci ha riportato alla realtà delle sofferenze di un popolo indomito e fiero che non si vuole arrendere alle gravi situazioni di violazione dei diritti umani. Conoscevamo già questa scrittrice attraverso i suoi libri. In particolare il suo ultimo “Il mare davanti” raccoglie la testimonianza di un ragazzo, Ziggy, che non ha voluto rinunciare al suo futuro e lo ha conquistato con tenacia e coraggio. Le sue terribili peripezie per raggiungere la libertà ottenuta a caro prezzo, sono un forte richiamo all’attualità.
A fare da accompagnamento alle immagini i suoni melodiosi e coinvolgenti di due strumenti tipici africani: l’Odu (liuto arabo) e la Darbuka. Suoni struggenti ed incalzanti al tempo stesso che fanno pensare a quei paesaggi sterminati ed aridi che però mutano continuamente, levigati dal vento.
Il nostro Enrico, oltre all‘introduzione per fornire una presentazione della nostra Associazione e del progetto, ha concluso la serata raccontando per esperienza diretta sul campo cosa vuol dire trovarsi di fronte agli occhi senza vita di un bimbo denutrito. Purtroppo conosciamo bene questa realtà. Abbiamo scelto di non divulgarne le immagini perche’ pensiamo che sia importante tutelare la dignità di questi piccoli. Le abbiamo però sempre presenti e ci caricano di forza per continuare nonostante le difficoltà e le contrarietà che immancabilmente succedono nel nostro lavoro di volontariato.
Grazie a tutti e avanti sempre di più!
I volontari de Il Seme della Speranza o.n.l.u.s.